In Sicilia le imprese non potranno ottenere anticipazioni da Unicredit per i debiti contratti da parte della Pubblica amministrazione. Un duro colpo causato dal credit crunch e dall’impossibilità di erogare capitali e finanziamenti. Almeno è questa la situazione registrata nell’isola dove sembra proprio che proprio Unicredit, il primo istituto di credito abbia difficoltà a rientrare nei ranghi in caso di concessione di un finanziamento, nonostante i provvedimenti presi da parte del governo per sanare la spinosa questione dei debiti della PA nei confronti delle società. Spesso, infatti, Regione o enti ad essa legati, richiedono la prestazione lavorativa all’azienda che si vede costretta a tempi di pagamento epocali (quando poi arriva il saldo) ma, il più delle volte, a perdere sia il tempo per un lavoro retribuito, sia le risorse. LA commessa pubblica, quindi, che negli anni scorsi rappresentava un elemento positivo per la piccola impresa che vedeva nello Stato un cliente solvibile, nel tempo è diventata una condanna proprio per quel ramo che è tra i più produttivi (o per meglio dire lo era) dell’economia italiana già dai tempi del boom economico dei primi anni ’60. Paradossalmente è un cerchio chiuso caratterizzato da un’impresa che porta a termine un lavoro, non si vede pagata, è costretta ad attendere tempi lunghissimi per rientrare in possesso di un credito proprio in un periodo in cui la pressione fiscale proprio a danno delle aziende è la più alta mai registrata. Risultato? Molti imprenditori sono costretti a chiedere finanziamenti non tanto per il guadagno, quanto per riuscire a saldare debiti contratti nel frattempo, stipendi arretrati ai dipendenti e, udite udite, tasse da pagare a quello stesso stato che non paga i propri conti in sospeso ma che pretende il puntuale saldo di quelli degli altri.
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17. 12. 2018